Il Dott. Lucio Catamo effettua visite specialistiche ortopediche e consulenze chirurgiche legate alla patologia delle articolazioni con primario interesse all’area protesica di ginocchio, campo nel quale opera particolarmente.

“Le articolazioni con il tempo vanno incontro ad una fisiologica usura e, se utilizzate poco o male, possono alterarsi. Per ragioni strutturali o altro, possono inoltre avere un deterioramento più precoce, con conseguente limitazione funzionale e grave peggioramento della qualità della vita”.

I nuovi materiali biocompatibili di lunga resistenza associati a tecniche chirurgiche mini-invasive permettono il successo e la durata dell’impianto protesico anche in pazienti un tempo ritenuti non operabili. (Nelle foto: immagine radiografica di protesi di ginocchio in paziente affetta da grave valgismo al ginocchio destro con notevole limitazione funzionale e risultato clinico ed estetico dopo l’intervento protesico).

L' Attività Chirurgica

L’Unità diretta dal Dott. Lucio Catamo ha sviluppato una importante attività di neuro-ortopedia della colonna; l’equipe si occupa della patologia della colonna vertebrale, dalla più frequente (come l’ernia del disco) alle deformità della colonna vertebrale.
Particolare attenzione viene posta a riguardo delle patologie dolorose del rachide dovute ad instabilità applicando moderne tecniche di stabilizzazione vertebrale.

L’attività chirurgica del Dott. Catamo comprende:

  • Chirurgia protesica con tecnica mininvasiva per il rapido recupero funzionale: anca, ginocchio
  • Chirurgia artroscopica del ginocchio
  • Chirurgia del piede piatto, alluce valgo
  • Chirurgia della mano (dita a scatto, tunnel carpale)

La Struttura

In convenzione con il SSN l’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale di Alta Specialità Villa Torri Hospital (Viale Quirico Filopanti, 12, 40126 Bologna) a Bologna, diretta dal Dott. Lucio Catamo, rappresenta un polo d’eccellenza di GVM Care & Research, in particolare per il trattamento delle patologie dell’apparato locomotore e giungendo a proporre tecniche diagnostiche e chirurgiche sempre meno invasive. 

Prestazioni

  • Visite specialistiche ortopediche
  • Consulenze ed Interventi Chirurgici
  • Protesi di Ginocchio
ginocchio

Il Piede Piatto

Il Piede piatto è una malformazione della pianta del piede in cui sono alterati i rapporti anatomici:  riduzione della volta plantare e  conseguente aumento della superficie d’appoggio. Questo produce un passo anomalo con maggiore stancabilità e difficoltà nella camminata e nella corsa. Il piede fornisce la base d’appoggio a tutto il corpo consentendo di scaricare il peso al suolo e svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio.

In condizioni normali, la superficie d’appoggio del piede non è costituita dall’intera superficie plantare, ma si localizza elettivamente in corrispondenza di tre punti:

  • testa del primo metatarso
  • teste del quarto e quinto metatarso
  • tuberosità calcaneare

La congiunzione di questi tre punti definisce le cosiddette volte o archi plantari: una trasversale (anteriore), due longitudinali (mediale e laterale). La volta plantare mediale è formata dal calcagno, dall’astragalo, dallo scafoide tarsale, dai tre  e dai primi tre metatarsi.

La curvatura della volta plantare mediale è sostenuta dalla fascia plantare e dai legamenti plantari, con il supporto dinamico dei tendini del tibiale posteriore e del peroneo lungo che per la loro funzione vengono detti appunto muscoli cavizzanti del piede.

Piede Piatto

L’appiattimento di questa volta longitudinale mediale può essere dovuta al cedimento di una o più delle strutture citate e determina un’anomalia nella distribuzione del peso, con conseguente alterazione dei rapporti tra le varie componenti ossee e lo sviluppo di fenomeni degenerativi e dolorosi.

Spesso asintomatico e pertanto sottovalutato, il piede piatto viene diagnosticato solo quando il difetto della postura o del movimento provoca dolore.

La forma d’impronta che il piede lascia sul terreno definisce il tipo di piattismo. Con uno specifico esame baropodometrico, statico e dinamico, si analizza l’impronta e si fornisce allo specialista ortopedico lo strumento per una corretta indicazione, che va dalpotenziamento dei muscoli cavizzanti, con specifici esercizi, all’utilizzo di plantari di supporto o, ancor meglio, dinamici, propriocettivi senso motori… o chirurgica: endortesi.

E’ possibile oggi con particolari tecniche realizzare questo intervento ai due piedi contemporaneamente,  in anestesia locale e un semplice e valido bendaggio dopo l’intervento. Per  questo  la inabilità è veramente molto contenuta, limitando notevolmente i disagi e  riducendo il rischio di assenze scolastiche e/o sportive.